martedì 2 luglio 2013

Online le ultime volontà dei condannati a morte

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Le ultime parole dei condannati a morte prima dell'esecuzione possono essere lette per sempre da chiunque. Accade in Texas, dove nel 1976 è stata reintrodotta la pena capitale e dove il dipartimento di giustizia criminale ha reso consultabile online un 'database della morte' in cui si possono leggere le ultime frasi pronunciate dai prigionieri. Kimberly McCarthy, uccisa da un’iniezione letale lo scorso 26 giugno, è stata la quarta donna nonché la 500esima esecuzione a morte in Texas dal 1976. Poco prima di morire ha rilasciato la sua ultima dichiarazione: «Voglio solo ringraziare chi mi ha dato coraggio in questi anni. Questa non è una sconfitta, è una vittoria. Sapete dove sto andando. Sto andando a casa per stare con Gesù». CONTENUTO RELIGIOSO. Come racconta il Corriere della Sera, il contenuto dei messaggi privati rilasciati dai detenuti prima della morte è soprattutto religioso: messaggi di perdono, di fede, rivolti alla propria religione di appartenenza. Molti ringraziamenti alle persone che hanno accompagnato gli ultimi mesi, talvolta anni e anni, di prigione dei giudicati, soprattutto alle guide spirituali. SALUTI E SCUSE. E poi i saluti: a mogli e mariti, figli, familiari. Il tifo per le squadre del cuore, qualche messaggio politico. Talvolta compaiono messaggi di scuse: alle famiglie delle vittime degli omicidi o alle proprie famiglie di origine. Mentre alcuni continuano a dichiararsi innocenti rispetto al crimine per cui sono stati imprigionati, e altri lanciano offese e polemiche nei confronti di polizia e guardie carcerarie. Qualcuno, ancora, preferisce semplicemente non dire nulla. Proprio a partire dal Texas, dal 2011 è attivo anche un blog, Last words in the chamber, e un account Twitter dove vengono raccolte le ultime frasi dei detenuti nel braccio della morte.

giovedì 27 giugno 2013

One Direction, il trailer del film



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Dalla sala prove agli stadi pieni, passando per le fan in delirio e i momenti di relax nel backstage. Il trailer di "This Is Us", film che uscirà a settembre, ritrae senza filtri il mondo degli "One Direction". Lanciati dal talent "X Factor" i cinque ragazzi (Niall Horan, Zayn Malik, Liam Payne, Harry Styles, e Louis Tomlinson) hanno conquistato il mondo del pop, diventando in brevissimo tempo un fenomeno mediatico.
Gli One Direction festeggiano l'uscita del film "This Is Us" con l'uscita del loro attesissimo nuovo singolo "Best Song Ever". Il brano è il primo estratto dal loro terzo album. La band è attualmente impegnata in un tour mondiale per promuovere il secondo disco "Take Me Home" ma ha già annunciato le tappe della tournèe del 2014, incluse cui otto date già sold-out nel Regno Unito ed in Irlanda.

Il mistero della ragazza che piange sangue

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La notizia ha fatto in pochissimo tempo il giro di tutto il Cile: Yaritza Oliva, giovane del sud del paese, è stata ripresa dalla tv mentre dai suoi occhi usciva sangue. Il caso, che va avanti da due settimane, sarà ora studiato da un gruppo di esperti a Santiago.
Yaritza ha 20 anni e vive a Purranque, nel profondo sud del Cile, quasi mille chilometri dalla capitale. Alla stampa ha dichiarato che dai suoi occhi è cominciato ad uscire sangue poco più di due settimane fa. In un primo momento gli è stato diagnosticata un'infezione agli occhi.
Poi però gli è stato detto che si trattava di una 'stigmata'. "A Purranque nessuno sa di preciso cosa ho nè tanto meno cosa fare", ha dichiarato ai media, assicurando che da giorni non è in grado di contenere il sangue che, diverse volte al giorno, esce da entrambi gli occhi.
Dopo aver visto le immagini in tv, alcuni oftalmologi di Santiago escludono una congiuntivite e sostengono che potrebbe trattarsi per esempio di un'alterazione nella coagulazione. "Le possibilità sono tante", ha precisato uno dei medici, Alejandro Lutz, assicurando che "la vita della ragazza non è comunque a rischio". Ad esaminare meglio la ragazza sono stati i medici della clinica di Las Condes, a Santiago, che stanno preparando un rapporto dettagliato sulla sua condizione.

Assolta la "sorellastra" di Denise Pipitone

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I giudici del tribunale di Marsala hanno assolto Jessica Pulizzi, la 26enne accusata di concorso nel sequestro della sorellastra Denise Pipitone. La piccola era scomparsa da Mazara del Vallo, nel Trapanese, il primo settembre 2004, quando aveva poco meno di 4 anni.
I giudici invece hanno condannato a due anni l'ex fidanzato di Jessica, Gaspare Ghaleb, per false dichiarazioni ai magistrati. I pm Sabrina Carmazzi e Francesca Rago avevano chiesto 15 anni di carcere per Jessica e 5 anni e 4 mesi per Ghaleb.

martedì 25 giugno 2013

Curiosità mediche: si risveglia dal coma e parla un'altra lingua

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Non è la storia di un film e nemmeno la celebre Torre di Babele della Bibbia. Parlare lingue diverse dalla propria, in una confusione di modi di dire, razze e comportamenti, è una vera e propria malattia. Si tratta della Sindrome dell’accento straniero, anche conosciuta come FAS (Foreign Accent Syndrome), una rarissima disfunzione neurologica che appare in seguito a un ictus o a un forte trauma cranico. L’ultimo caso, balzato agli onori della cronaca, è quello di Leanne Rowe, una donna australiana che, dopo un incidente stradale, si è risvegliata parlando in inglese ma con un accento francese. L’evento risale ad otto anni fa, ma ancora oggi Leanne, che non era mai stata a Parigi e dintorni, vive, tra ansia e depressione, la sua strana condizione.

Curiosità scientifiche: il cerotto sulla lingua che fa dimagrire

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Disponiamo di Addetti alla Sicurezza durante questi ultimi, oltre ad hostess, steward, addetti al welcoming..

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Forse ha ragione il vecchio proverbio che dice “se bella vuoi apparire, molto devi soffrire”. Una nuova tecnica per perdere peso, inventata nel 2009, prevede un cerotto abrasivo cucito sulla lingua che costringe al consumo di cibi liquidi e promette un dimagrimento veloce e sicuro. Più che di una dieta c'è chi non esita a definirlo una vera tortura.

Il medico che l'ha inventata, Nikolas Chugay, chirurgo plastico di Beverly Hills, prevede per il paziente un consumo giornaliero di sole 800 calorie bilanciate con le esigenze nutrizionali, sotto forma di beveroni che porterebbero nel giro di un mese ad un dimagrimento significativo (oltre il mese la pelle comincerebbe a rigenerarsi e il cerotto verrebbe inglobato). Il cerotto è fatto di Marle, una plastica speciale usata per riparare le ernie, e Chugay non nasconde che nelle prime 48 ore è possibile provare dolore a parlare e a deglutire oltre ad un eccesso di salivazione che poi si normalizza.

Questa dieta deve essere vista come una valida alternativa a metodi più costosi: “come il bypass gastrico, che va dai 18mila ai 35mila dollari, e il bendaggio gastrico, 15 mila dollari, poiché ne costa solo 2 mila”. Il chirurgo di Beverly Hills dal 2009 ha trattato solo una sessantina di casi, ma dal 2011 in Venezuela, il paese per eccellenza della bellezza e della chirurgia estetica, in cui le donne spendono circa il 20% del proprio reddito annuo per la cura del corpo (anche chiedendo prestiti in banca), si sono registrati 900 pazienti al mese. In questo paese infatti il “cerotto” costa solo 150 dollari.

Come ha raccontato Yomaira Jaspe, 40 anni: “All'inizio non puoi nemmeno muovere la lingua, anche dormire è un problema per il dolore ma non ho la forza di volontà di seguire una dieta ed ero infelice perché ero troppo grassa, quindi so che sto facendo la cosa giusta”.

Interrogata su questo metodo “crudele” per perdere peso, la dietista Giovanna Cecchetto, presidente dell'Associazione Nazionale Dietisti, sostiene che si tratti di una vera e propria tortura: “perché si pone in contrasto con la spinta biologica ad alimentarsi che è incontrollabile dalla volontà e non esiste alcun caso giustificabile in cui applicarlo”.

Inoltre, sebbene scettica che in Italia possa mai essere introdotta questa novità, visto che siamo un paese con una cultura del cibo molto radicata, la dott.ssa prevede anche “rischi prevedibili, legati alle conseguenze fisiche, psico-emotive e metaboliche del digiuno cui è costretto chi ne fa uso”.

venerdì 14 giugno 2013

Curiosità Scientifiche: Repubblica Ceca lancia la prima bici volante

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Tre compagnie ceche hanno lavorato insieme per creare un prototipo di bici elettrica capace di volare. Ieri è stato effettuato un esperimento in una sala esibizioni a Praga. La bicicletta è riuscita a decollare con successo ed è atterrata in sicurezza dopo un volo radiocomandato di cinque minuti. A guidarla nell'esperimento di ieri c'era un manichino, ed è per questo che è stato utilizzato un telecomando; quando a guidarla saranno gli esseri umani si pensa invece che non sarà più utilizzato il comando da remoto.

mercoledì 12 giugno 2013

Curiosità storiografiche: Perché nelle torri dei castelli le scale salgono sempre in senso orario?

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Le torri dei castelli sono sempre state progettate per agevolare la difesa degli occupanti in caso di attacco nemico. Per questo motivo, generalmente, le scale all'interno della torre, salgono in senso orario. Infatti, poiché la maggior parte delle persone è destrorsa, gli assalitori si trovavano a dover brandire la spada dalla parte del pilone centrale, con conseguente disagio. I difensori, invece, dalla cima delle scale, avevano un angolo di visuale ed uno spazio di manovra migliori.

martedì 11 giugno 2013

Curiosità fotografiche. . .qual'è la foto più famosa del mondo?

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Vi sarete certo chiesti quale potrebbe essere la fotografia più vista e dunque più famosa al mondo? Chi l'avrebbe mai scattata? Una risposta pare ci sia stata, nel mare di opinioni in merito, vediamo cosa dice!

La osservata da circa un miliardo di persone, dovrebbe essere quella scattata da Charles O'Rear dal titolo "Bliss".

Non appena la visualizzerete alla fine dell' articolo saprete di cosa stiamo parlando!

Proprio così, esattamente l'immagine che ha caratterizzato lo sfondo della scrivania di milioni di Pc al mondo, di proprietà del sistema operativo di casa Microsoft.

Secondo il famoso blog "Morts Photography", l'autore avrebbe dichiarato di averla scattata a Sonoma County (US) per la casa stock Corbis di Bill Gates anche se inizialmente non era l'immagine che aveva pensato di scattare.

L'autore, inoltre, rivela di non averla mai manipolata e di averla consegnata esattamente come è stata realizzata dalla sua fotocamera medio formato.

 

lunedì 10 giugno 2013

Shopping curiosità ..

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Pasticcio su internet: venduti da Groupon buoni pasto per un locale che non c’è. «Tranquilli, i clienti saranno rimborsati»

Prenotazioni in un ristorante cittadino, della catena Rossopomodoro. Un’offerta davvero allettante: «Pranzo o cena per due persone con prosecco, antipasto tipico napoletano, pizze illimitate a scelta, dolce e bibita a 19 euro invece di 57». L’annuncio, comparso sul sito di shopping on line Groupon, ha raccolto circa 1500 adesioni in due giorni. “Piccolo” particolare: il ristorante non esiste.

«Io ho comprato sette buoni per due persone. Ho speso 133 euro. E adesso?» si chiede una donna, furiosa. Altre volte aveva prenotato, sullo stesso sito, ristoranti modenesi, rimanendo soddisfatta: buona cucina a buon prezzo. Ma stavolta sente puzza di bruciato. Perché in via Vignolese 1487, dalle parti di San Donnino, l’indirizzo pubblicizzato sul sito internet, non c’è un locale Rossopomodoro. C’era un ristorante, una volta, ma è chiuso. Ed è improbabile che domani spunti dal nulla Rossopomodoro e serva alla modenese quattordici coperti. Anzi. La catena di ristorazione fa sapere, da Napoli, di non avere alcuna apertura in vista a Modena e di aver «già incaricato l’avvocato».

Insomma, tutto porta a pensare che la modenese – e come lei altri 1499 iscritti a Groupon – sia stata vittima di un clamoroso errore. Che in due giorni ha portato nelle casse di Groupon oltre 25mila euro, pagati con carte di credito.

«Ho contattato Rossopomodoro e mi hanno risposto di non saperne nulla. Ho telefonato anche a Groupon e lì, invece, mi hanno dato risposte evasive e non convincenti. In sostenza, mi hanno detto di aspettare…» protesta la modenese.

Nel frattempo, sul sito la pubblicità del ristorante Rossopomodoro di via Vignolese 1487 c’è ancora. Non è più possibile acquistare i buoni pasto a 19 euro, in quanto l’offerta è scaduta. Ma lasciando il proprio indirizzo email si può essere avvertiti per la prossima promozione.

«Vogliamo tranquillizzare tutti i nostri clienti: saranno rimborsati – spiegano dal call center di Groupon – In effetti, abbiamo già ricevuto segnalazioni in proposito e stiamo facendo le verifiche. Una volta appurato che il ristorante non esiste, procederemo a riconsegnare le cifre incassate. Ovviamente, la nostra prima preoccupazione è tutelare i consumatori ed è per questo che invitiamo tutti a segnalare i disguidi».

Ma cosa è successo? «Non lo sappiamo – rispondono da Groupon – stiamo ancora facendo gli accertamenti del caso. Ma è evidente che anche noi siamo vittime in questa vicenda. Viene danneggiato il nostro nome, da sempre associato a convenienza e tutela dei consumatori».

In effetti sembra un gran pasticcio e non si capisce bene chi alla fine ci guadagni: non Groupon, che fa una figuraccia; non il ristoratore inesistente, visto che il denaro è ancora sul conto corrente Groupon; non la catena Rossopomodoro, che si sente messa in mezzo in una vicenda poco edificante; di sicuro, non i clienti che hanno pagato.

Alla prima domanda, la risposta di Groupon è stata chiara. Che ne sarà dei 1500 coupon venduti a 19 euro? «Verranno tutti rimborsati».

Alla seconda, la risposta è stata un po’ vaga. Quando arriveranno i rimborsi? Appena terminate le verifiche «e nel frattempo tutti gli acquirenti possono fare richiesta di rimborso».

Alla terza domanda, non c’è risposta. Com’è possibile che venga venduto su Groupon un prodotto inesistente? Nessuno fa verifiche sulle proposte messe in rete?

Perché il colore della nostra Nazionale è l'azzurro?

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L' azzurro della maglia della nazionale italiana di calcio deriva dallo stemma nobiliare di Casa Savoia.
In araldica si chiama “fascia” il drappo di tela che veniva incollato trasversalmente sopra lo scudo nobiliare: la divisa era azzurra con lo scudo rosso con croce bianca (simbolo dei Savoia).

Fu il 06 gennaio 1911 che la Nazionale disputò, con la maglia azzurra, la sua prima partita contro l’Ungheria (Italia – Ungheria 1-0 , 22' del primo tempo Schlosser).
Molti non sanno che il colore della maglia non è stato sempre azzurro.
Nei primi due incontri disputati era bianca con scudo sabaudo in omaggio alla Pro Vercelli e nei Giochi Olimpici di Berlino del ’38, per volontà di Mussolini, nel match contro la Francia lo stesso ordinerà alla squadra, in scherno ai francesi, di scendere in maglia nera.
Sostituito nel dopoguerra lo stemma sabaudo col tricolore, l’Italia del calcio sarà per tutti l’Italia degli Azzurri.

domenica 9 giugno 2013

Quali sono gli album più venduti nella storia della musica?

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La musica da sempre muove le passioni degli uomini e delle donne, ma nell'ultima parte dello scorso secolo è anche diventata un grande, grandissimo mercato. Con le sette note sono in molti ad avere fatto fortuna.

Per alcuni la celebrità, anche se ben remunerata, è durata il tempo di una stagione, altri, invece, sono entrati nella storia. I dieci album che vedrete di seguito sono quelli che hanno venduto più copie nella storia: nella graduatoria troverete qualche sorpresa e qualche assenza illustre e, là in cima, chi probabilmente state già pensando.

1° - Thriller – Michael Jackson

Un album da guinness dei primati! Uscito nel 1982, il lavoro più famoso del Re del Pop non teme paragoni, almeno in fatto di vendite, con nessun altro disco sia mai stato realizzato. Le copie già vendute sono 110 milioni... ma, soprattutto dopo la morte di Jackson, il pubblico ha ripreso ad acquistarlo, alzando sempre più in alto l'asticella del record. Un album leggendario, se si considerano altri due o tre dati: a un solo anno dalla pubblicazione, Thriller aveva già venduto più di 27 milioni di copie; nel 1985 venne inserito nel Guinnes dei primati come disco di maggior successo di sempre; è il primo e unico album della storia a rimanere primo nelle classifiche di vendite statunitensi per due anni di fila; i video che accompagnarono i singoli tratti dall'album (avete presente gli zombie di Thriller) hanno cambiato per sempre il concetto di video musicale. Insomma, giù il cappello!

2° - The dark side of the moon – Pink Floyd

A volte succede che lo sperimentalismo incontri il favore del grande pubblico: e questo, sicuramente, è quanto successo con questa perla del 1973 firmata dai Pink Floyd. Un concept disc che continua ad essere - per suoni, copertina, portata concettuale - uno dei pilastri della musica recente... come attestano le 49 milioni di copie vendute in tutto il globo. Meraviglioso, semplicemente meraviglioso!

3° - Bat out of hell – Meat Loaf

Come mischiare Wagner, Springsteen e Phil Spector? Come ha fatto Meat Loaf con questo Bat out of hell datato 1977. Inizialmente accolto senza grande entusiasmo dal mercato, l'album si è dimostrato un osso veramente duro... e ha continuato a vendere, ininterrottamente, la sua quota di copie ogni anno, arrivando a installarsi sul gradino più basso del podio dei dischi più venduti di tutti i tempi. Oltre 43 milioni di dischi venduti in tutto il mondo. Tra gli altri primati di cui l'opera può fregiarsi: essere rimasto nella classifica britannica per 474 settimane; essere comparso nella lista dei 500 migliori album della storia stilata da Rolling Stone... e tanti, tanti altri!

4° - Their Greatest Hits (1971–1975) – Eagles

Pubblicato dalla Asylum nel 1976, è la prima raccolta del gruppo country-rock statunitense. Deve la propria fortuna anche a una canzone non presente tra le sue tracce, Hotel California, universalmente riconosciuta come il capolavoro degli Eagles. L'incontenibile successo di quest'ultimo singolo, trascinò anche le vendite della raccolta (uscita in realtà qualche mese prima) fino alle vette delle classifiche di tutto il mondo. In totale, il disco ha raggiunto quasi quota 43 milioni di copie vendute!

5° - Dirty Dancing – Artisti vari

In quinta posizione ritroviamo ancora una volta il connubio tra celluloide e note musicali, con la colonna sonora del film Dirty Dancing. Era il 1987 quando il compianto Patrick Swayze prese a danzare sugli schermi cinematografici del mondo intero: da allora, questo disco ha venduto oltre 42 milioni di copie!

6° - The bodyguard – Whitney Houston e artisti vari

Il connubio tra cinema e musica, evidentemente, funziona bene, perché alla sesta posizione degli album più venduti troviamo un'altra colonna sonora, quella della pellicola The Bodyguard, con Whitney Houston e Kevin Costner. 42 milioni di copie vendute: davvero niente male!

7° - Il fantasma dell'Opera - Andrew Lloyd Webber

Una storia destinata ad avere successo, a quanto pare, quella del fantasma dell'Opera... in qualsiasi forma venga raccontata. Prima romanzo di Gaston Leroux e poi musical, ideato dal geniale Andrew Lloyd Webber. Lo spettacolo spadroneggiò nei teatri durante gli anni Ottanta, come dimostrano anche le oltre 41 milioni di copie vendute nei negozi di dischi di musicali. Successo tutt'altro che fantasma.

8° - Millennium – Backstreet Boys

Storia recente, anzi recentissima! I Backstreet Boys sono stati il sogno delle ragazzine di tutto il mondo nella seconda metà degli anni Novanta. Facce d'angelo, qualche mossetta, un acuto qua e là nella più pura salsa pop... ed ecco che il gruppo statunitense, nel 1999, è riuscito a sfornare questo Millennium, capace di vendere oltre 41 milioni di copie. Un successo planetario: il disco si meritò 13 dischi di platino USA e titoli analoghi in 45 Paesi del mondo. Canzone più famosa? I want it that way.

9° - Saturday night fever – Bee Gees e artisti vari

Diciassette tracce di grandiosa disco-music vecchia maniera. Spesso attribuito ai soli Bee Gees, si tratta in realtà di un album a più firme che raccoglie la colonna sonora del film La Febbre del Sabato Sera con John Travolta. L'anno era il 1977 e le copie vendute sono quasi 41 milioni: altro che febbre... la passione del pubblico, evidentemente, è salita a temperature molto, molto più alte!

10° - Rumours – Fleetwood Mac

Moltissime formazioni diverse e oltre 20 dischi, per questo gruppo angloamericano che, a partire dagli anni Sessanta, si aggira per le lande del pop e del rock. Rumours, del 1977, è l'opera che ha incontrato maggior successo di pubblico... riuscendo a vendere 40 milioni di copie. Al suo interno si trovano numerose hit: Dreams, Go your own way, The Chain e Don't stop.

Curiosità musicali. . .

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Perché si dice "Canta che ti passa"?

Esso è un modo di dire molto diffuso nella lingua italiana colloquiale.

E' un invito a non spaventarsi e a curare le preoccupazioni e i timori con il canto. L'espressione pare sia stata incisa su una trincea durante la prima guerra mondiale da un soldato il cui nome non è sconosciuto: l'ufficiale e scrittore Piero Jahier la trascrisse come epigrafe di una raccolta di Canti del soldato (Milano, 1919).
Jahier nella prefazione firmata con lo pseudonimo di Pietro Barba, parla del «buon consiglio che un fante compagno aveva graffiato nella parete della dolina: canta che ti passa».

In realtà, ai giorni nostri, la musica è entrata a far parte di tutti i campi della vita sociale, ma almeno la varietà dei generi musicali non manca.

La musica, dunque, rappresenta il mezzo per eccellenza attraverso cui si trova il relax ed è anche il modo più adatto per esprimere le emozioni che non si riescono a descrivere concretamente.

La musica è usata anche in campo medico: infatti è un ottimo elemento per tenere in contatto il conscio con l'inconscio perché essa è un mezzo di comunicazione che arriva anche dove le parole sembrano inaccessibili. In realtà sin dall'antichità la funzione terapeutica del canto è nota, e ha ispirato miti come quelli del cantore Orfeo.

Che dire....cantiamo!.

venerdì 7 giugno 2013

Si sposa il figlio di La Russa. Arriva anche Berlusconi

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Fiori d'arancio nel Varesotto in casa La Russa: Antonino Geronimo La Russa, 33 anni primogenito dell'ex Ministro della Difesa Ignazio La Russa, si sposerà, infatti, il prossimo 22 giugno alle 17 alla chiesa della Collegiata di Castiglione Olona. Convolerà a nozze con la compagna storica, Patrizia Silini, chiamata confidenzialmente Titta dagli amici. La futura sposa di Geronimo La Russa è figlia di importanti imprenditori di Solbiate Arno che operano con successo nel settore della rottamazione dei metalli.

Il ricevimento nuziale dovrebbe tenersi nella prestigiosa villa di proprietà della famiglia Silini in via Molinello a Solbiate Arno. Residenza nella quale, una volta ultimati i lavori di ristrutturazione per i quali si stanno adoperando in questo momento diversi muratori, dovrebbero presto andare a vivere i due sposini. Il giovane avvocato milanese, rampollo di casa La Russa, ha deciso di trasformare la solida relazione con Titta, che dura già da qualche anno, in un progetto di vita. La coppia già convive in un lussuoso appartamento della Torre Velasca in pieno centro a Milano. Casa con vista sulla Madonnina.

Dal cuore pulsante, modaiolo e caotico della Lombardia, alla tranquillità della campagna varesina. Il matrimonio vip più atteso del Varesotto potrebbe accogliere personaggi di primo piano dell'imprenditoria, dell'economia e della politica italiana.

Già circola il nome di Barbara Berlusconi come possibile testimone di nozze dello sposo. L'altro nome di cui si parla è quello di Giovanni Tremonti, figlio dell'ex Ministro dell'Economia, Giulio. Al matrimonio dell'anno è atteso persino l'ex premier Silvio Berlusconi, invitato di lusso al party nuziale. Vista la possibile presenza del presidente del Milan, potrebbe essere predisposto un importante servizio d'ordine pubblico.

Potrebbero esserci altri esponenti di spicco del Pdl anche se per il momento c'è massima riservatezza sui nomi degli ospiti. La giornata più romantica degli sposi verrà trascorsa tra Castiglione e Solbiate. Nella bellissima chiesa della Collegiata i due giovani sposi si scambieranno gli anelli promettendosi amore eterno.

Il fatidico sì verrà pronunciato in una delle chiese più suggestive della provincia. Lontani da sguardi indiscreti tra mille mazzi di fiori, sorrisi gioiosi e qualche singhiozzo d'emozione. Titta e Geronimo concretizzeranno il loro sogno d'amore. Per loro, coppia solida in un mondo di lustrini e riflettori sempre accesi per via di un cognome pesante, il sì all'altare è stato il passo più naturale.

John Travolta imbucato a un matrimonio

Una celebrità che partecipa ad un matrimonio senza avvertire renderà il giorno ancora più indimenticabile sia per gli sposi che per gli invitati. È quello che è successo in Georgia, quando una coppia di giovani innamorati che si sono detti ufficialmente “sì” si sono visti arrivare alla cerimonia nientemeno che John Travolta.

L’attore, che si trovava lì per rinnovare la sua licenza di pilota, aveva conosciuto i fidanzati in un bar della zona la sera precedente (un loro amico ha postato su Twitter una foto della coppia con John). Scoprendo che i due si sarebbero sposati di lì a poche ore, la star di “Pulp Fiction” ha deciso di fare una comparsata, sorprendendo ospiti e sposi, e posando con loro, regalando degli scatti memorabili ai piccioncini. Addirittura Travolta indossa gli stessi abiti casual della sera precedente. Non è la prima volta che il 59enne si imbuca ad un matrimonio. L'aveva già fatto nel 1977 con Robin Williams, quando i due non erano ancora troppo conosciuti.

giovedì 6 giugno 2013

Sveliamo tutti i nuovi matrimoni vip in vista

Dopo il si stellare visto in tv di Valeria Marini, ecco sbocciare altri fiori d'arancio.
Il 24 giugno toccherà a Tosca D'Aquino, il 7 luglio a Giada Desideri e Luca Ward. Ma la lista dei famosi in attesa di pronunciare il sì è lunga: dalla Ribas alla Guaccero...

Tosca sarà sposa questo mese. Non ci sono indiscrezioni sull'abito che indosserà l'attrice e non si sa se sarà uno dei due figli ad accompagnarla in Campidoglio, ma la D'Aquino dirà sì al produttore Massimo Martino.

Qualche giorno dopo toccherà a Giada Desideri e Luca Ward. La coppia, che ha già due figli, sta preparando una bella festa sulla spiaggia romana, come anticipa il settimanale Oggi.

Pubblicazioni già fatte anche per il matrimonio di Bianca Guaccero con il regista Dario Acocella. I due si sono conosciuti sul set e stanno insieme da cinque anni.

L'allenatore Leonardo qualche tempo fa aveva spiazzato tutti con la sua proposta di matrimonio in diretta tv alla compagna giornalista Anna Billò. Ora si attende la data del sì. Anche Melissa Satta e Boateng hanno più volte ribadito di voler convolare a nozze.

Nozze già programmate per il 2014 per Ana Laura Ribas e il fidanzato Marco Uzzo, mentre si attende l'annuncio anche per Marica Pellegrinelli ed Eros Ramazzotti.

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Belén e Stefano sposi dopo l'estate, probabile matrimonio a settembre

Belen Rodriguez e Stefano De Martino sembrano essere determinati a convolare a giuste nozze. Secondo quanto il ballerino ha dichiarato a Diva e Donna, per il momento si occuperanno solo del piccolo Santiago ma dopo l'estate diventeranno marito e moglie.

Per il momento, Stefano e Belen preferiscono dedicarsi totalmente al piccolo Santiago. Ciò non significa, però, che non desiderino “regolarizzare” la loro unione. Secondo quanto il ballerino ha rivelato a Diva e Donna, i due sono ormai determinati a trascorrere tutta la vita insieme e sono pronti a diventare marito e moglie dopo l'estate. Ecco quanto ha dichiarato De Martino:

“Ci sposeremo sicuramente. Come abbiamo deciso di fare un figlio velocemente, così faremo anche con il nostro matrimonio. Ora ci vogliamo concentrare sul piccolo ma, dopo l’estate, ci sposeremo. Vogliamo goderci ogni tappa della nostra vita insieme. Spero solo di riuscire a mantenere la situazione attuale: ho trovato la donna della mia vita e spero di stare con lei per sempre”

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lunedì 3 giugno 2013

Chemio su pazienti sani per ottenere rimborsi

La Procura della capitale sospetta che le cartelle cliniche della casa di cura Villa Mafalda siano state gonfiate per ottenere importanti rimborsi dalle assicurazioni sanitarie. In particolar modo, sarebbero stati diagnosticati dei tumori a persone sane per spingerle a radioterapie o addirittura trattamenti di chemio.

La casa di cura romana in passato è stata già al centro di altri casi, come le operazioni di chirurgia estetica fatte passare come operazioni urgenti e, lo scorso inverno, del caso dell'assistenza allo scrittore Alberto Bevilacqua, che, secondo la famiglia, era "ostaggio" della clinica. Secondo i pm, la pratica dura da circa quattro anni nei quali i falsi tumori venivano svelati al paziente dopo banali interventi chirurgici oppure dopo esami in cui le neoplasie benigne venivano fatte passare come maligne.

Indagate sette persone - Nel registro della Procura sono finiti quattro medici e tre infermieri. Tutti respingono fermamente le accuse e chiedono un incidente probatorio, con consulenti esterni chiamati alle perizie sui casi. "Gonfiare le diagnosi è insensato - è la difesa - il materiale biologico su cui fondiamo le diagnosi viene inviato anche negli Stati Uniti. Le nostre verifiche sono maniacali, l'errore emergerebbe subito. L'accusa si scioglierà come neve al sole".

Praga, continua l'incubo alluvione. Sfollati in 2.700, almeno 5 vittime

Praga ancora sotto assedio. L'alluvione non dà tregua alla Repubblica Ceca: circa 2700 residenti sono stati costretti all'evacuazione, mentre il bilancio delle vittime è salito - secondo le stime della Polizia ceca - ad "almeno" cinque persone. La capitale, sommersa dall'esondazione del Moldava, è in uno stato di paralisi semitotale: scuole chiuse e mezzi di trasporto fuori uso, incluse otte fermate della linea metropolitana (non succedeva dai tempi della "grande alluvione" del 2002). A essere evacuati sono stati anche l'ospedale Na Frantisku e gli animali dello zoo, mentre il centralissimo ponte Carlo è stato chiuso ai passanti.

Il flagello, nel frattempo, si propaga oltre le mura della capitale: nella zona ovest della Repubblica Ceca e nell'hinterland di Praga, i vigili del fuoco hanno messo in salvo circa 200 sfollati. Il primo ministro Petr Necas ha dichiarato lo stato di emergenza per sei delle 14 regioni del Paese, e destinato 300 milioni di corone (poco più di 12 milioni di euro) alle operazioni di soccorso. Il livello di guardia resta altissimo, ma secondo la CTK (Czech News agency, la principale agenzia di stampa cecoslovacca) i metereologi prevedono un leggero miglioramento nei prossimi giorni.

Cresce l'allarme anche in Austria, Germania e Polonia. A Salisburgo l'esondazione del Danubio ha registrato la sua prima vittima, e nel resto del Paese il totale degli sfollati viaggia sopra le 200 unità. In Germania, le tre regioni più martoriate restano Baviera (dove il livello dell'acqua ha superato il tetto storico di 10,81 metri), Baden Wuerttemberg e Sassonia.

sabato 1 giugno 2013

Sesso,denaro e ricatti: il mondo delle due 15enni che hanno ucciso un anziano

Sacher, perizia: "Le 15enni volevano uccidere".

Durante l’interrogatorio le due ragazzine avevano dichiarato di aver agito per legittima difesa, per reagire a un tentativo di violenza da parte dell’uomo ma la ricostruzione non aveva convinto gli inquirenti. Così le indagini sono continuate e si sono aggiunti ulteriori dettagli. L’ex ferroviere Mirco Sacher, 66 anni, era amico di famiglia di una delle due ragazzine e aveva un rapporto di confidenza con entrambe. La perizia sui telefoni ha portato alla luce diversi messaggi. Quattro giorni prima Sacher scriveva: “Grazie, Ci penso ancora. E’ stato bellissimo”. A chiarire questo messaggio la testimonianza di un ragazzino che ha ammesso di aver comprato settimane prima una prestazione sessuale da una delle due. Inoltre pochi giorni prima del delitto del pensionato, le due ragazzine avevano rapinato un anziano. Le due arrestate facevano intendere di essere disponibili, chiedevano soldi e scappavano minacciando denunce. Una tragedia fatta di sesso,denaro e ricatti.

Mario Balotelli:"spaccio per gioco"

Mario Balotelli, inesorabilmente. Curioso, ingenuo, fuori dagli schemi. Una vita spesso giocata sul limite, un fuorigioco simbolico. Questa volta è un fantasma del passato - la visita a Scampia nel 2010 - a riaccendere i riflettori sul 'bad boy' del calcio italiano. E lo fa, come spesso capita nella sua controversa carriera mentre è sul palcoscenico calcistico più prestigioso, quello della nazionale: come a dire, gloria e gomorra quasi sempre a braccetto, che SuperMario lo voglia o no. Arrivano da Napoli le parole di un pentito di camorra: nella oramai famosa visita di 'curiosita'' nel quartiere della disperazione, l'allora ventenne talento azzurro si sarebbe anche divertito a vendere qualche bustina di droga. "Ah ah ah, vergognatevi", l'amara risata con la quale Balotelli ha risposto. Ha urlato la sua rabbia in un tweet - tolto dopo 40' su consiglio Milan -, mentre scendeva dal treno azzurro che lo portava da Firenze a Bologna per la partita di domani con l'Italia.

Poi dopo l'allenamento ha vomitato tutta la sua rabbia: "Odio la droga: è una bugia incredibile. Non sono pentito di essere andato a Scampia, capisco che non piaccio a tutti ma questa è cattiveria pura. E dal pm non mi pare il caso di tornare". L'avversario, San Marino, non può certo togliere il sorriso. Le novità da Napoli sì. Aveva già detto ai magistrati di Napoli la sua verità, a settembre di due anni fa. L'invito a comparire come persona informata dei fatti glielo aveva consegnato la DDA a Coverciano, anche quella volta era in nazionale. La pietra dello scandalo era la visita a Scampia del 2010, le foto con alcuni camorristi: non sapevo a chi mi accompagnavo, sono stato ingenuo e quando ho capito il pericolo sono scappato via, disse Mario di quell'ora d'estate passata dove nessuno immaginerebbe di vederlo; così, per semplice curiosità, più che per noia. Non sapere, non capire, non è un reato. Ma può essere una colpa che non ti perdonano, se sei famoso. E soprattutto, può riaffiorare di continuo, anche quando la fama di ragazzaccio sembra alle spalle. E così è stato, oggi, ancora una volta mentre Balotelli era in nazionale.

"Prima dicevate che andavo a puttane - la sua rabbiosa replica alle parole del pentito - la prossima sarà che la prendo in c....e tutto per fare odience": un tweet con molte più parolacce di quante ne abbia mai usate per rispondere ai buu razzisti, e un insolito lapsus di ortografia per un ragazzo che l'inglese lo legge e lo parla, vista l'esperienza nella Premier League. Forse è dall"odiò, non dall'audience, che Balotelli si sente inseguito. E' stato così dai tempi delle 'follie' - quelle solo calcistiche - degli anni Inter. Le ribattezzarono tutti 'balotellate'. Ma presto non furono solo le litigate con Mourinho, le risposte ai tifosi che lo insultavano per il colore della pelle o la lite con il suo pubblico allo stadio di San Siro. La scacciacani mostrata in centro a Milano di fronte ai carabinieri, la sua macchina parcheggiata nel carcere femminile di Brescia che aveva lasciato incautamente il cancello aperto per soddisfare la sua infinita curiosità di 'peter pan', bambino che non vuole crescere. E poi ancora le freccette tirate ai giovani calciatori del Manchester City, dove era stato costretto ad emigrare da 'ragazzaccio' della serie A, cui Mourinho rimproverava di avere un solo neurone. Non è andata meglio in Inghilterra tra tabloid, multe a raffica alla sua Bentley parcheggiata perennemente sul marciapiede, storie di donne e tradimenti. Ma anche di un Natale passato per le vie di Manchester travestito da Santa Klaus, a donare banconote da cento sterline ai clochard. La tutela del Milan e le cure di Prandelli: ecco la ricetta giusta per convincere il più talentuoso ragazzo del nuovo calcio italiano a far parlare di sé solo per i gol, come poi è stato a Euro 2012. Eppure anche in Italia i rotocalchi hanno avuto di che sbizzarrirsi: testa a posto, certo, ma non nella vita sentimentale. La paternità contestata, con Raffaela Fico, ha fatto da contraltare all'immagine di un Balotelli più maturo: e per lui sono perfino scesi in campo i genitori adottivi, una lettera aperta per difendere dalle 'strumentalizzazioni' un ragazzo che sa cosa voglia dire essere abbandonato. 'Why always me?', scrisse un giorno sulla maglia. "Me lo chiedo ancora, è gravissimo che mi tirino in ballo per una bugia del genere", urla ancora una volta Mario Balotelli.

Bambina bruciata viva perché aveva fatto la spia

Una bambina di 11 anni è stata bruciata viva da due donne, madri di due sue amichette, che hanno voluto punirla per aver «fatto la spia» su un furto di frutta in un orto. Tutto ciò è avvenuto in India,nel villaggio di Balinali, Stato orientale di Orissa. Lo riferisce l'agenzia di stampa Pti.

In base alle prime indagini, la bambina, di nome Rinki Behera, si è introdotta, mercoledì scorso insieme ad altre due coetanee, nella proprietà di un contadino per rubare alcuni melograni. Per motivi ancora da chiarire, la piccola ha poi rivelato l'identità delle sue complici al proprietario del frutteto che è subito andato ad informare i genitori dell'accaduto. Invece di rimproverare le figlie per il gesto improprio compiuto, le mamme, di nome Moli e Sulochana, si sono procurate una tanica di benzina e sono andate a casa di Rinki. Sfruttando il fatto che la bambina era sola, l'hanno immobilizzata, cospargendola di benzina e appiccando il fuoco. Giunto sul posto, il nonno ha subito dato l'allarme. Trasportata in ospedale, Rinki è però deceduta per le gravi ustioni riportate su tutto il corpo

venerdì 31 maggio 2013

Vasco: "Ho pensato al suicidio, ora sono uscito dall' inferno"


Il rocker si confessa: colpito da un batterio-killer, in coma per tre giorni. "Ho rischiato di morire, mi hanno salvato i fan. Ho intenzione di morire su un palco, io, mica in un letto d'ospedale".

La malattia è dunque superata.

"Non una malattia, ma la mia guerra contro un batterio killer che ho battuto. La chiamano "malattia del terzo millennio": l'11 settembre dello scorso anno ho avuto la terza ricaduta, ho dovuto fermarmi, è stata pesantissima ma ora tutto è superato. Sono stato di nuovo in terapia intensiva, attaccato alle flebo, ho perso conoscenza per tre giorni, poi venti giorni di cure e la riabilitazione. Questo streptococco vive normalmente sulla pelle ma quando trova una ferita o un'infiammazione entra in circolo e, se ti trova con le difese immunitarie basse, comincia a distruggere tutto sino a farti fuori, in un mese. È la stessa cosa che nell'800 ha ucciso Johnny Walker, quello del whisky: si potrebbe dire di tutto e invece, guarda un po', a me e a Johnny Walker ci unisce solo lo streptococco. Lui però è morto, io sono ancora qua: ora per fortuna ci sono gli antibiotici".

Dev'essere stata un'esperienza durissima.
"Fino a due anni fa io non ero mai stato in un ospedale, mai una malattia più lunga di tre giorni, quindi puoi capire che sorpresa che mi arrivasse un conto del genere. Sono stato particolarmente male tra ottobre e novembre, non mi muovevo più bene, iniziavo a non essere più autosufficiente, la mia famiglia mi è stata molto vicina. Un braccio mi si era bloccato, non riuscivo a mangiare con la forchetta e neanche più a masticare, era colpa delle medicine e quando le ho sospese e ho cominciato a fare la fisioterapia ho ricominciato a poco a poco a muovermi".

Si sente cambiato da questa esperienza?
"Mi sembra di cogliere un aspetto in più in tutte le cose, che per la verità in alcuni casi non mi fa neanche piacere coglierlo, ma in molti altri mi dà gioia, cose semplicissime, come incontrare i fan, sono un uomo nuovo. Perché è vero che se uno nasce tondo non può morire quadrato, ma nel mio caso è anche vero che sono nato incendiario e sto morendo pompiere".

Niente più dimissioni da rockstar, dunque.
"Negli ultimi tempi ero stanco di tutto, le dimissioni da rockstar erano figlie di questo sentimento. In realtà volevo decostruire, volevo tornare al Vasco Rossi che scrive le canzoni, abbandonare il ruolo della rockstar, che è fatto di gesti e modi di essere, di luci. Volevo tornare ad essere il cantautore che sono. Ho pensato anche al suicidio. Ma non ho visto la luce nella fede, mi ha aiutato l'affetto della mia famiglia, dei fan, mi è stato di conforto Internet".

giovedì 30 maggio 2013

Grandine a go go!!

..qui grandina alla grande..da almeno 15 minuti!!

Neonato ritrovato ancora vivo nel tubo dello scarico

Era ancora avvolto nella placenta e lottava disperatamente per restare vivo, il neonato salvato dall'orribile fine a cui era stato destinato, probabilmente perchè non voluto dai genitori. L'avevano gettato nel water e poi avevano azionato lo scarico lasciandolo in balia dell'acqua, che l'ha inghiottito fino a farlo svanire. Fortunatamente è stato sentito piangere in una sezione del tubo di scarico, direttamente sotto il mobiletto del bagno, e questo ha rappresentato la sua salvezza.

I vigili del fuoco hanno dovuto rimuovere il tubo e successivamente portarlo in ospedale, dove i medici hanno dovuto utilizzare, con molta attenzione, pinze e seghe per salvare il bambino, il quale era in condizioni critiche all'arrivo in reparto, con un'evidente frattura del cranio.

Il piccolo è vivo per miracolo e adesso le sue condizioni sono stabili, come riporta il personale medico. "La madre è stata trovata ed attualmente è qui in ospedale. Ho sentito che è una ventiduenne single. Non so il motivo per cui abbia abbandonato il bambino" ha detto l'infermiera del reparto padiatrico Zhang Songhe che ha aggiunto "Sono venuti molti visitatori che hanno espresso la volontà di adottare il piccolo"

Fabiana lottò fino alla fine per non morire

Emergono nuovi tragici particolari sul massacro di Fabiana Luzzi, la sedicenne accoltellata e bruciata viva dal fidanzato.

E' stata colpita con oltre 20 coltellate Fabiana Luzzi, la sedicenne uccisa a Corigliano Calabro dal fidanzato. E' quanto emerso dall'autopsia.

"'L'ho uccisa a coltellate e poi ho bruciato il suo corpo quando era ancora viva" ha confessato il 17enne. La giovane – secondo quanto emerso nell'interrogatorio - ha anche tentato di togliere di mano al suo omicida la tanica di benzina con la quale intendeva darle fuoco.

La ragazza, benché ferita da diverse coltellate infertegli dal fidanzato al culmine di una lite per motivi di gelosia, ha reagito sino all'ultimo per sottrarsi alla morte. Quando si è resa conto che il ragazzo intendeva bruciarla, secondo quanto avrebbe riferito lo stesso diciassettenne, lei si è alzata e gli si è buttata addosso, cercando di versare per terra il contenuto della tanica.

Poi, probabilmente perché indebolita dalle coltellate, e' ricaduta a terra e il giovane le ha dato fuoco.

mercoledì 29 maggio 2013

In casa con 80 animali morti."Erano parte della famiglia!"

Vivevano con 80 animali morti dentro la propria abitazione. Una storia incredibile di degrado che viene dalla South Carolina, Stati Uniti, dove la polizia ha fatto la sconcertante scoperta in casa di Rebecca Keith, 58 anni, e delle sue due figlie, Amanda di 33 anni e Sara di 31. Gli agenti si erano presentati per eseguire un ordine di sfratto. Tra le bestie, che si trovavano in stato di decomposizione, c’erano cani, gatti, uccelli, cervi, galline e furetti. Le tre donne sono state arrestate.

Quando gli agenti sono entrati in casa, sono stati accolti da un fetore nauseabondo e hanno visto gli animali stipati nel frigorifero e nel congelatore - che avevano però la corrente elettrica staccata - e nei lavelli. Il pavimento era cosparsi di escrementi, mentre mosche e vermi avevano invaso l’abitazione. Rebecca Keith ha raccontato alle autorità di non aver seppellito gli animali poiché «erano parte della famiglia» e non voleva separarsi da loro.

Ragazzo si getta dalla finestra della scuola. Era stanco degli insulti

Uno studente di 16 anni si e' gettato da una finestra del terzo piano di una scuola a Roma. Il 16enne e' finito su un'auto parcheggiata sotto l'edificio, fratturandosi le gambe. L'episodio è avvenuto all'Istituto tecnico Nautico Colonna in via Pincherle, nella zona di Viale Marconi.Il 16enne ha fratture multiple alle gambe ed è stato subito soccorso dal Centro mobile di rianimazione del 118 di Roma e trasportato all'ospedale San Camillo.

Non ne poteva più di essere deriso perché era gay ed era stanco dell'atteggiamento di suo padre, che a volte si comportava in modo violento perché non accettava la sua omosessualità. Sarebbero queste - secondo gli investigatori che hanno ascoltato alcuni amici dello studente - le motivazioni che avrebbero spinto il ragazzino a gettarsi dalla finestra al terzo piano di una scuola a Roma.

"Sta bene dal punto di vista generale, è consapevole, lucido" afferma il direttore generale del san Camillo Forlanini, professor Aldo Morrone. "E' pentito di quello che ha fatto -prosegue - e adesso vuole soltanto guarire al più presto e tornare a casa e a scuola". Il dg ha parlato di "fratture bilaterali alle caviglie" e ha spiegato che il ragazzo sarà "fuori in tempi abbastanza brevi".

Sotto choc gli studenti. "Non lo conosciamo bene, è arrivato in questa scuola circa un anno fa quando è successo noi eravamo giù in cortile e non abbiamo assistito alla scena", raccontano alcuni studenti che non sanno 'darsi una spiegazione' sul gesto del loro compagno di scuola.

"Quando sono arrivato per soccorrerlo mi ha detto di aver pubblicato un messaggio di addio su Facebook. Io gli ho detto di stare tranquillo". A parlare è il professore che ha prestato i primi soccorsi al sedicenne. 'Gli ho detto di stare tranquillo', ha proseguito il professore. Il giovane, ha aggiunto, prima di lanciarsi dalla finestra, parlava con una compagna di classe con cui aveva particolare confidenza.

"Frequenta il II superiore, è bravo a scuola, non è un tipo allegro ma è ben integrato in classe. E' un ragazzo molto riservato", racconta un'assistente scolastica. "Io l'ho avuto l'anno scorso - spiega uno dei suoi ex docenti - e mi aveva parlato anche di problemi familiari". "E' un ragazzo fragile, sensibile", aggiunge un'altra insegnante che è andata a fargli visita in ospedale. L'assistente scolastica che, a titolo personale, è andata a trovarlo in ospedale racconta: "L'ho visto dopo che era caduto, non ci ha detto nulla, che ci doveva dire? In quel momento stava male ed era spaventato".

"Un gesto inspiegabile" per Antonio Misantone, preside della scuola. "Il ragazzo non ha mai mostrato segnali di disagio - spiega -. Siamo scioccati da quanto accaduto. Abbiamo già parlato con i compagni di classe e da domani affiancheremo loro anche la nostra psicologa".

Addio a Franca Rame, moglie di Dario Fo

Addio a Franca Rame. L'attrice, sposata con Dario Fo, era malata da tempo. È morta a Milano, nella sua casa in Porta Romana. L'allarme, mercoledì mattina alle 8.50 quando è stato chiamato il 118. I soccorritori hanno spiegato di aver tentato di rianimare l'attrice ma di non aver potuto far altro che constatarne, poco dopo, la morte. Franca Rame era stata colpita da un ictus il 19 aprile dello scorso anno nella sua casa. In quella circostanza era stata trasportata al Policlinico dove era rimasta ricoverata per diversi giorni. La sua è stata una vita dedicata al teatro, ma anche all'impegno politico e civile.

LA CRISI
Insieme per quasi sessant'anni «con gli alti e bassi» raccontò lei. Poi intorno ai 50 anni di lui, «come succede a molti uomini a quell'età, comincia a innamorarsi». Lei ne soffre moltissimo, «mi sembrava di essere diventata un pezzo della tappezzeria della casa, un oggetto senza interesse». E prova a uccidersi, «un sabato pomeriggio». Prima una riappacificazione e poi in realtà la separazione. Il matrimonio si salverà con il teatro. Dario Fo butta giù uno spettacolo: «Coppia aperta, quasi spalancata». La loro storia. Il loro amore continua. E il 30 gennaio di quest'anno, Rame nel suo blog sul Il fatto quotidiano scrive una«Lettera d'amore a Dario». Ripercorre la sua vita, racconta aneddoti famigliari. Quella voglia di tornare in teatro e i sentimenti. Poi il tentato suicidio, «non è facile morire». E un desiderio: «Penso anche al mio funerale e qui, sorrido. Donne, tante donne, tutte quelle che ho aiutato, che mi sono state vicino, amiche e anche nemiche…vestite di rosso che cantano “bella ciao”».


L' ADDIO
La camera ardente verrà allestita al Piccolo Teatro di Milano da giovedì mattina alle 10 e resterà aperta anche di notte. Venerdì mattina alle 11, poi, davanti al teatro Strehler si terrà una cerimonia laica.

martedì 28 maggio 2013

Giallo nel mondo del volley: trovato cadavere della Visser "era incinta di 3 mesi". Arrestato manager

Drammatica svolta nel giallo di Visser, e' stata uccisa in Spagna. A 14 giorni dalla scomparsa, sono stati identificati i corpi devastati dell'ex pallavolista della nazionale olandese, la 36enne Ingrid Visser, incinta di tre mesi, e del suo compagno, Lodewijk Severin, 57 anni, sotterrati nella campagna spagnola della Murcia. La notizia e' stata data dal quotidiano locale, 'La Opinion de Murcia'. I cadaveri, parzialmente sepolti, sono stati rinvenuti in una limonaia nei pressi di Alquerias. A portare la polizia sul posto sono stati indizi trovati in una abitazione a Molina de Segura, dove la coppia sarebbe stata uccisa per essere poi trasferita in campagna. Spunta anche un possibile movente per il delitto: uno dei tre uomini arrestati, Juan Cuenca, un ex dirigente della squadra di pallavolo del Murcia, doveva una forte somma di denaro al Severin, il quale puntava a farsi restituire il prestito. E' quanto e' emerso da alcune mail. La coppia era partita per la Spagna per sottoporsi a una visita di controllo dopo una cura sulla fertilita', ma non e' mai riuscita ad arrivare alla clinica. Secondo le ricostruzioni della polizia locale, Severin aveva un appuntamento proprio con Juan Cuenca. La macchina e' stata ritrovata non lontano dall'Hotel El Churra, dove la coppia alloggiava, abbandonata in una via. La svolta nelle indagini e' stato l'arresto a Valencia, sabato scorso, del 36enne spagnolo Juan Cuenca, seguito dal fermo di altri due uomini, rumeni di 47 e 60 anni, ritenuti suoi complici. Per il sindaco di Alquerias, Francisco Zamora, la zona e' accidentata e di difficile accesso, e richiede "almeno tre o quattro persone" per trasportare i corpi.

Arrestata maestra d'asilo per maltrattamenti. Telecamera nascosta filma tutto

Con l'accusa di aver maltrattato alcuni bambini, una maestra di una scuola pubblica per l'infanzia, di 43 anni, e' stata arrestata a Barletta. Alla donna e' stato concesso il beneficio dei domiciliari. Sono stati i genitori di alcuni piccoli tra i 4 e 3 anni, dopo aver saputo delle violenze, a denunciarle e a far avviare le indagini coordinate dal sostituto procuratore Michele Ruggiero.

Alcuni maltrattamenti sarebbero stati registrati da una telecamera collocata all'insaputa della maestra. Dalle immagini si vedono i piccoli colpiti dalla donna, fatti cadere, trascinati e scagliati contro oggetti di ogni genere, dalle bottigliette ai libri e al resto delle suppellettili. In particolare si vede la donna che con una mano ha un panino e con l'altra prende per i capelli un bambino e lo trascina da una parte all'altra dell'aula; poi tira l'orecchio a un altro perché sta dando un bacio a un compagno di classe o prende come un 'sacco di patate' un altro piccolo e lo butta sui banchi.

Nel corso degli accertamenti i bimbi sono stati sottoposti a colloqui psicoterapeutici. I consulti avrebbero acclarato per ciascuno di loro 'disturbi socio-affettivi' determinati dai soprusi subiti.

Episodi di una "gravità inaudita": così il procuratore della Repubblica di Trani, Carlo Maria Capristo, definisce quelli documentati e filmati dai carabinieri della Compagnia di Barletta. Il provvedimento cautelare è stato firmato dal gip Rossella Volpe.

"Abusando di autorità, poteri e prerogative propri delle sue funzioni educativo-formative -è detto nel provvedimento cautelare - violando i doveri di equilibrio e correttezza inerenti le attività di cura, vigilanza e custodia esercitate nei confronti di bambini a lei affidati, approfittando della loro condizione di particolare vulnerabilità, li ha ripetutamente maltrattati".

Miss picchiata torna dal fidanzato, il legale abbandona il caso

Dopo 14 giorni, due lunghissime settimane di degenza al Trauma Center dell’ospedale di Caserta, Rosaria Aprea ha atteso con trepidazione l’ultima visita medica ieri mattina.

Alle 13,30 è stata dimessa. Ha vinto la sua battaglia per la vita, in ospedale era giunta in condizioni gravissime la notte tra il 12 e 13 maggio scorso, colpita all’addome dai calci del fidanzato, Antonio Caliendo 27enne di Casal di Principe. Poi arrestato dalla Squadra Mobile di Caserta. Due delicati interventi chirurgici, per l’asportazione della milza e un’emorragia successiva, poi la sua forza di volontà e le cure dei sanitari le hanno permesso di recuperare velocemente. «Sono state scritte tante cose su questa storia, ora voglio dimenticare quei momenti, pensare a me e a mio figlio. Al nostro futuro». Occhiali scuri, jeans e giubbotto, accompagnata da un’amica che le porta la valigia e da un’infermiera, Rosaria ha imboccato l’ascensore.

VOGLIO RICOMINCIARE
Resta quella psicologica, non meno grave, che l’ha profondamente segnata: «Voglio ricominciare, vorrei un lavoro, non nel settore artistico. Certo prima il mio sogno era partecipare a miss Italia, ma ora le mie priorità sono altre. Lui? Io credo nel perdono, forse dentro di me l’ho perdonato, ma non all’esterno. Quando uscirà gli darò una mano per curarsi». Ieri però l’avvocato Posillipo ha rinunciato a difenderla perchè, ha detto «le scelte dell'assistita collidono sia con la mia etica professionale che con le strategie difensive». Rosaria, cosa è successo? «Parlerò con lei e vedremo. Ora voglio solo un pò di tranquillità». Nelle stesse ore davanti al Tribunale del Riesame di Napoli Antonio Caliendo, ha sostenuto quanto aveva già riferito al gip. «E’ successo tutto così all’improvviso, sono dispiaciuto ma è avvenuto durante un litigio».

LA VERSIONE DI LUI
Ora il tribunale del Riesame dovrà pronunciarsi sulla richiesta di arresti domiciliari avanzata dai legali dell’indagato. La versione di Antonio Caliendo sembra coincidere in larga parte con le dichiarazioni riferite da Rosaria la quale avrebbe raccontato anche di altri episodi violenti accaduti in passato, come le percosse subìte da Caliendo, per gelosia, subito dopo un concorso di bellezza al quale aveva partecipato qualche tempo fa. Accuse che potrebbero proseguire d’ufficio anche in vista di una ritrattazione della miss e senza il supporto di un’ulteriore querela peraltro mai formalizzata da Rosaria. In vista del suo rientro a casa il sindaco di Macerata Campania, aveva offerto un alloggio lontano da occhi indiscreti per farla stare più tranquilla.

Lei invece ha voluto ritornare nell’abitazione della madre, quella stessa casa in cui è stata aggredita e ridotta in fin di vita. Con il giovane imprenditore, padre del suo bambino di un anno, Rosaria stava progettando di andare a vivere Casal di Principe, nonostante il rapporto travagliato e violento che aveva vissuto. Poi tutto è precipitato con l’aggressione, il ricovero in ospedale, l’arresto dell’uomo che l’ha ridotta in fin di vita e che Rosaria dice di amare ancora.

Epatite A, il virus nei frutti di bosco congelati

Anche un frutto dall'apparenza 'innocua' come un mirtillo può nascondere dei pericoli. È proprio sui frutti di bosco, soprattutto quelli congelati, che si sono concentrate le attenzioni degli esperti, europei ma anche italiani, impegnati a monitorare i casi di epatite A segnalati in forte crescita. Almeno in parte potrebbero essere causati proprio dai frutti di bosco in arrivo dall'extra Europa. CASI AUMENTATI DEL 70%. L'allerta nel nostro paese è stata alzata da una circolare del ministero della Salute, secondo cui in Italia i casi sono aumentati nel periodo marzo-maggio 2013 del 70% rispetto allo stesso periodo del 2012. L'aumentata incidenza è stata registrata in quattro regioni del Centro-Nord (Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Veneto) e in una del Sud (Puglia). «Stiamo lavorando per raccogliere i dati definitivi da tutte le Regioni e per determinare con certezza la causa dei contagi», ha affermato Anna Rita Ciccaglione dell'Istituto Superiore di Sanità. Di tutte le forme di epatite quella contrassegnata con la lettera A è probabilmente la meno preoccupante. L'infezione uccide nello 0,3% dei casi che sale all'1,8% sopra i 50 anni. Fondamentale, spiegano gli esperti, è l'igiene del cibo che si consuma, che se non è cotto dovrebbe essere almeno ben lavato. Caratterizzata da un decorso acuto (stanchezza, febbre, disturbi gastrointestinali e ittero) e dalla prevalenza della trasmissione oro-fecale (come l’epatite E) rispetto a quella interumana, l’epatite A è causata da un virus a singolo filamento di Rna diffuso soprattutto attraverso l’acqua contaminata e gli alimenti venuti a contatto con la stessa. Tra i cibi incriminati, finora, c’erano soprattutto le cozze e i vegetali lavati con acqua sporcata da residui fecali. Ma più di qualche sospetto lo hanno destato proprio i frutti di bosco congelati.

IL CONGELAMENTO NON UCCIDE IL VIRUS.
«Sappiamo che il congelamento non uccide i virus, ma non avevamo mai rintracciato l’Hav in un prodotto congelato», spiega Maria Triassi, ordinario di igiene all’università Federico II di Napoli, città in cui nel 2004 si registrò una vasta epidemia italiana: 421 i nuovi casi allora conteggiati tra gennaio e aprile. «Probabilmente si tratta di una contaminazione avvenuta all’origine del prodotto e che il congelamento non è riuscito a debellare». Soltanto la cottura ad alte temperature, infatti, può inattivare il virus». I focolai della malattia, ha segnalato il ministero, sono in aumento in tutta Europa a causa di due cluster, il primo che ha coinvolto 85 pazienti dei Paesi Nord-Europei presumibilmente legato al consumo nei gelati di questi frutti congelati o nelle torte guarnite con frutti di bosco di importazione extra Ue e l'altro segnalato in 35 turisti di ritorno dall'Egitto.

lunedì 27 maggio 2013

Omicidio- suicidio tra coniugi a Milano per uno sfratto imminente

L’uomo, 52 anni, si è impiccato, dopo aver strangolato la consorte. Aveva anche problemi di alcol

Uno sfratto esecutivo imminente, una condizione economica disperata, problemi di alcol per lui e disagio psichico per lei. Queste le condizioni in cui vivevano due coniugi ,di 52 e 51 anni , trovati morti oggi nel loro appartamento, a Besate (Milano).

Il marito avrebbe prima strangolato la consorte e poi si sarebbe impiccato in casa.

A trovare i corpi questa mattina nell’appartamento è stato un muratore incaricato dal padrone di casa di realizzare dei lavori in vista dell’imminente sfratto degli inquilini. Sulla porta c’era un messaggio che invitava a entrare, con scritto «la porta è aperta». Dentro c’erano i due coniugi senza vita: la donna distesa sul letto, il marito impiccato. In casa è stato trovato un altro biglietto in cui l’autore (probabilmente l’uomo) chiede di cremare i corpi e che qualcuno si prenda cura dei loro due cani. I due non avevano figli. I carabinieri della compagnia di Abbiategrasso hanno fatto sapere che la situazione della coppia era nota ai servizi sociali di Besate. Il 52enne, originario del luogo, era da tempo disoccupato e alcolizzato, mentre la moglie, nata a Trapani, era affetta da disturbi psichici. I militari hanno inoltre spiegato che le condizioni igieniche dell’abitazione lasciavano molto a desiderare.

Giappone: incidente nucleare Tokaimura, 30 scienziati contaminati

Trenta ricercatori sono stati esposti a radiazioni a causa di un incidente in una laboratorio di fisica nucleare a Tokaimura, 120 chilometri a nord-est di Tokyo. Lo ha riferito l'Agenzia giapponese per l'energia atomica (Jaea), rivedendo al rialzo il bilancio dell'incidente avvenuto il 23 maggio a causa di un surriscaldamento durante il lancio di un raggio di protoni su alcune quantita' di oro per un esperimento nucleare sulle particelle. Il bilancio iniziale era stato di sei ricercatori contaminati. "Lo stato di salute dei ricercatori non desta preoccupazioni", ha comunicato un portavoce, spiegando che gli scienziati sono stati esposti a radiazioni di 1,7 millisievert, il che equivale a una quantita' di poco superiore di quella di un esame radiologico. Al momento dell'incidente, nel laboratorio stavano lavorando 55 ricercatori.

Il fidanzato di Fabiana: "Era ancora viva quando le ho dato fuoco".

"Era ancora viva quando le ho dato fuoco". Aggiunge orrore ad orrore il racconto fatto davanti al magistrato dal diciassettenne fermato per l'omicidio della fidanzatina sedicenne, Fabiana Luzzi, ferita a coltellate e poi finita col fuoco, a Corigliano
Calabro, grosso centro lungo la fascia ionica cosentina.

Un racconto fatto di parole fredde, trapela dal riserbo delle indagini, quasi che il protagonista in negativo della vicenda fosse qualcun altro, senza palesare il minimo pentimento o senso di rimorso. Solo in rari momenti il ragazzo, studente all'istituto industriale e che nella prossima estate festeggera' i 18 anni, si e' interrotto mostrando un minimo di emozione.

Ma quello che sembrava interessarlo di piu', nel corso del drammatico interrogatorio cui e' stato sottoposto per gran parte della notte, era quella di andare a dormire. "Sono stanco - ha detto piu' volte - voglio andare a letto". I carabinieri lo hanno tenuto per ore sotto torchio, da ben prima che, in nottata, scattasse il fermo per omicidio volontario. Da quando cioe', gli investigatori si erano resi conto che la vicenda della scomparsa di Fabiana e quella delle strane ustioni sul volto e sul dorso delle mani del diciassettenne si sovrapponevano.

Gia' da venerdi' pomeriggio, i militari della Compagnia di Corigliano guidati dal capitano Pietro Paolo Rubbo stavano cercando di chiarire il perche' della scomparsa della sedicenne, uscita dall'istituto per ragionieri che frequentava e mai arrivata a casa. Nelle ore immediatamente successive alcune amiche della giovane avevano parlato di quel ragazzo andato a prenderla col motorino all'uscita della scuola. E, quando quello
stesso giovane i carabinieri se lo sono ritrovato in ospedale con ustioni al volto ed alle mani, sono iniziati i primi sospetti.

Le domande sono proseguite per tutta la giornata di sabato, sempre piu' incalzanti. All'inizio il diciassettenne, incensurato anche se qualcuno tra le forze dell'ordine lo aveva notato per certi suoi atteggiamenti, ha provato a sviare i sospetti, sempre piu' forti, su di lui. Ha detto di essere stato aggredito da due ragazzi che lo volevano punire, a suo dire, per alcuni suoi comportamenti, ed ha fatto anche alcuni nomi. Per
non tralasciare nulla, gli investigatori hanno sentito i due ragazzi, risultati pero' totalmente estranei.

Nel tardo pomeriggio di sabato, poi, le prime ammissioni e le indicazioni per il ritrovamento del corpo, abbandonato in una stradina interpoderale, isolata e completamente al buio in una zona scarsamente abitata. E' li, tra la polvere di un viottolo ed un muro di roccia, che Fabiana ha trovato la morte. Nel modo piu' atroce e per mano di colui che diceva di amarla. A Corigliano sono arrivati anche il comandante provinciale dei carabinieri, Francesco Ferace, e quello del Reparto operativo, Vincenzo Franzese.

In nottata, infine, la confessione: "abbiamo litigato, lei ha cercato di aggredirmi ed io l'ho colpita piu' volte con un coltello pieghevole. Poi sono andato a casa, sono riuscito, mi sono procurato una tanica di benzina e sono tornato a darle fuoco quando era ancora viva". Una ricostruzione che, nei fatti, coincide con gli elementi raccolti dai carabinieri (ancora alla ricerca del coltello, che non si trova), se non per
quel "mi ha aggredito" che sa di estremo tentativo di autodifesa.

Venuto drammaticamente meno quando e' emerso il particolare agghiacciante delle fiamme appiccate ad un corpo ancora vivo. All'origine della lite un rapporto contrastato fatto di alti e bassi e, ha detto lui, di gelosie reciproche. Adesso il ragazzo e' rinchiuso nel carcere minorile di Catanzaro. Chissa' se e' riuscito a dormire. O se, nonostante il sonno, i fantasmi di cio' che ha fatto lo hanno tenuto sveglio anche oggi.

Corteo degli studenti per Fabiana: "16 anni per sempre..."

Corteo di studenti a Corigliano Calabro per Fabiana. La giovane, prima di morire bruciata, ha tentato di togliere di mano al suo fidanzato la tanica di benzina con la quale intendeva darle fuoco. Tra lacrime e applausi il corteo degli studenti è giunto sotto casa dei familiari dove, dal balcone, la mamma ha urlato "Fabiana quanta gente ti voleva bene, solo uno ti odiava". Nell' incontro con l'arcivescovo di Rossano-Cariati la madre di Fabiana parla dell'assassino: "Anche lui una povera vittima"

giovedì 23 maggio 2013

Roberta Ragusa: spunta un nuovo testimone

Un nuovo testimone, l’ultimo del caso di Roberta Ragusa: una persona che non ha mai visto la televisione, poi una rissa, gli arresti domiciliari e la visione della tv e del caso di quella donna scomparsa. Si tratta di un tunisino che dopo un anno e per un caso fortuito ha ricollegato quello che vide la notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012: lo ha raccontato agli investigatori che hanno raccolto la sua deposizione e che ora stanno accertando il racconto dei fatti. Il testimone ha accettato di farsi intervistare. Quella notte stava rientrando da una discoteca con un amico: decidono di passare da una pineta quando vedono un fuoco e due uomini che armeggiano con un lungo involucro, forse un sacco nero. Non sanno cosa stia trasportando queste due persone, forse un materasso, non sanno cosa, ma l’immagine è impressa nella memoria. Un uomo alto, magro, “con una faccia allungata”: così lo descrive l’uomo. Quella notte il testimone era con un amico a Torre del Lago a circa 20 km da Gello: è un parco con accesso pedonale ma ci sono dei varchi che per chi li conosce permettono di entrare con un’auto. La pineta inoltre termina nel lago di Massaciuccoli dove più volte gli investigatori hanno cercato il corpo della donna. Nel frattempo sono iniziati gli interrogatori: la prima è stata la madre di Antonio Logli che ha ribadito la sua versione dei fatti. Sono stati sentiti anche tre uomini alla ricerca della persona che accompagnò il marito di Roberta a casa di Loris Gozi la mattina dopo la scomparsa, fatto confermato dal testimone e dalla suocera. In particolare è stato sentito un collaboratore dell’autoscuola per capire se fosse lui l’uomo visto da Loris Gozi. I carabinieri sono poi stati in via Gigli, nella strada in cui il testimone ha visto la coppia litigare in auto, cercando tracce ematiche sull’asfalto e sulle auto di Roberta e del marito, oltre a nuove analisi in casa Logli.

Il caso Denis Bergamini: la ex iscritta nel registro degli indagati

Denis Bergamini aveva tutto: il giovane calciatore del Cosenza non aveva alcun motivo per suicidarsi come per lungo tempo si è pensato da quel 18 novembre 1989. La sua ex fidanzata, Isabella Internò oggi è indagata per concorso in omicidio volontario. La famiglia di Denis alla sua versione non hanno mai creduto: secondo il suo racconto, il giocatore quel giorno scese dalla macchina e si gettò sotto un camion che passava . Tanti elementi fin da subito non tornavano, come il gilet di Denis, intregro anche dopo il presunto investimento. Ora Isabella, allora unica testimone, potrebbe essere la chiave per risolvere questo mistero: secondo gli inquirenti era presente quando venne inscenata la morte di Denis che non fu suicidio ma omicidio.

Di questo la famiglia era convinta: Denis era all’apice della sua carriera di calciatore, lo voleva la Fiorentina in serie A, Cosenza lo adorava ed era l’idolo dei tifosi. Non c’erano motivi perché si suicidasse. Come è possibile infatti che una persona che si suppone essere stata trascinata per 60 metri da un camion non abbia riportato fratture di alcun genere? Abiti intatti, capelli in ordine, orologio intatto, neanche un segno sulla catenina che portava al collo. Il caso viene riaperto solo nel 2011: la morte di Bergamini è stata messa in scena, qualcuno lo ha ucciso. A chiarirlo c’è anche l’autopsia: il calciatore era già morto quando il suo corpo venne adagiato sull’asfalto e poi schiacciato dalla ruota del camion. Che ruolo ebbe Isabella? L’autista del camion sostenne la sua versione dei fatti: anche lui è implicato? Perché il giovane calciatore è stato ucciso?

Quella sera il giocatore lasciò i compagni di squadra dopo una serata al cinema: qualcuno lo notò con due uomini mai visti prima. Isabella raccontò che quella sera la raggiunse a casa: i due non si vedevano da sei mesi, Denis stava vedendo una nuova ragazza delle sue parti, di Ferrara. Alla nuova ragazza confessò di aver paura, di non sentirsi al sicuro a Cosenza e che l’unica cosa che avrebbe fatto di male era stato di rompere dopo 3 anni con Isabella.

Sicurezza stradale: dall' Australia ecco il water stop!

Ogni giorno le metropoli di tutto il mondo si riempiono di veicoli ed il rischio di incidenti è sempre molto alto. Il numero di veicoli in circolazione infatti è sempre in aumento (un pò meno negli ultimi anni a causa della crisi che investe il mondo dell’auto, ma questo è un’altro discorso). Da cinquant’anni a questa parte le vetture che percorrono le strade giornalmente sono quasi decuplicate. Inutile dire che in fatto di sicurezza stradale i provvedimenti da prendere non sono mai abbastanza, partendo dagli accorgimenti applicati nelle ultime autovetture ma senza dimenticare quelli riguardante la segnaletica stradale. A tal proposito vi parliamo di una novità che arriva dall’Australia, tanto curiosa quanto efficace: il Water stop. Tradotto letteralmente significa “stop ad acqua” ed in effetti è proprio quello che è ma andiamo ad illustrarvi in modo più approfondito cos’è e come funziona.

Sydney è la città più popolosa dell’Australia e nonostante sia servita da una rete ampia e molto ben organizzata di treni, autobus e traghetti, vanta una mole di traffico automobilistico davvero notevole ogni giorno. Uno dei punti più critici da attraversare nelle ore di punta è senza ombra di dubbio il Sydney Harbour Tunnel, il tunnel sotterraneo più importante nella metropolitana cittadina australiana. Annualmente sono ben 30 milioni i veicoli che lo attraversano per accedere al centro della città dalla periferia e viceversa. Il numero di incidenti che si verificano nella galleria ammonta a ben 10.500 annui.

Quelli che senza dubbio sono i più pericolosi sono causati da camion troppo alti che entrano nel tunnel. Alcuni camionisti non danno retta alla segnaletica (magari per distrazione) e finiscono così per causare grossi disagi alla circolazione e danneggiare le strutture interne dello Sydney Harbour Tunnel. Le conseguenze sono disastrose per gli automobilisti che corrono un grosso pericolo e per la comunità viste le dovute chiusure del tunnel per rimediare ai danni. Per porre rimedio a questi problemi ed evitare che si verifichino nuovamente questi incidenti, una grossa azienda australiana, la Laservision, ha inventato il Softstop, detto anche Water Stop. In poche parole è un grande segnale di Stop situato all’ingresso del tunnel che viene disegnato su di un “muro” d’acqua per mezzo di un laser. E’ scorretto chiamarlo muro poiché in fin dei conti è solamente un getto d’acqua che quindi non provoca alcun danno alla vettura nel caso in cui lo si oltrepassi. Quello che è certo è che viste le dimensioni incita con molta convinzione a fermarsi. Il curioso segnale viene azionato in automatico quando i precedenti segnali di preavviso non hanno fermato i camionisti oppure gli automobilisti in casi di chiusura temporanea del tunnel o per altri motivi. La segnaletica ad acqua resta attiva per un tempo che va da 1 a 2 minuti, generalmente il tempo necessario per interrompere il traffico e successivamente se necessario viene sostituita dalla segnaletica tradizionale. Vista l’originalità e l’efficacia del sistema, il Softstop potrebbe diffondersi pure in altre città molto grandi e trafficate.